di Francesca Sammartino
foto Orto botanico di Padova
Il quinto libro della collana Storietalentuose dal titolo “Le piante senza nome” nasce dall’incontro tra Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte, Orto botanico di Padova e Carthusia Edizioni. La piccola collana, riconoscibile per il format unico brevettato, è ideata e promossa dalla Fondazione Cologni allo scopo di far conoscere e amare ai ragazzi la bellezza delle professioni artigianali e dei mestieri d’arte della grande tradizione italiana. L’intento educativo nei confronti dei giovani è infatti una delle declinazioni della mission che da più di vent’anni muove la Fondazione nella promozione della conoscenza di antichi saperi artigianali la cui memoria altrimenti andrebbe persa. Con le collane editoriali e in particolare con Storietalentuose cerca di intercettare la fascia d’età dei più piccoli, con la consapevolezza che il momento della crescita sia decisivo per la scelta del proprio futuro.
In questo modo ai ragazzi viene offerta la possibilità di conoscere delle professioni strettamente connesse con la sfera dell’artigianato artistico come il liutaio (I sogni di LiuTo, 2012), il designer (Il ragazzo che trasformava le cose, 2014), il restauratore (Il giardino del paradiso, 2014) e il tessitore (Il segreto di seta, 2016). “Le piante senza nome” è dedicato al tema dell’artigianato legato al mondo affascinante del giardino e delle piante. A fare da sfondo poetico al libro e partner nella sua realizzazione, l’Orto botanico di Padova, fondato nel 1545, celebre per essere il più antico orto del mondo e inserito dall’Unesco nell’elenco dei beni patrimoni dell’umanità per essere “culla della scienza, degli scambi scientifici e della comprensione delle relazioni tra la natura e la cultura” e per aver “largamente contribuito al progresso di numerose discipline scientifiche moderne, in particolare la botanica, la medicina, la chimica, l’ecologia e la farmacia” (World Heritage Committee 1997). Rico, il piccolo protagonista della storia, è un bambino che arriva da molto lontano. Della sua vita precedente, quando si chiamava Sami e viveva in un posto caldo con la sua famiglia, gli sono rimasti due semi, diventati piccole piante nel giardino di un mercante veneziano. Con quelle piante in un fagottino e una lettera, Rico parte per l’Orto botanico di Padova, luogo meraviglioso che “raccoglie piante strane e non strane”. Lì il maestro giardiniere “artigiano del verde che conosce le piante e la natura si occupa della semina, del concime e delle innaffiature; cura le piante che si ammalano, le pota e fa sì che si riproducano, per la gioia di tutti” lo aiuterà a trovare un posto e un nome per quel suo prezioso carico. A raccontare la storia è la penna creativa di Beatrice Masini, nota per le traduzioni dei libri della saga di Harry Potter, che dialoga in maniera mirabile con le suggestive illustrazioni di Sonia Maria Luce Possentini, che ha al contempo restituito una riproduzione realistica e onirica della vegetazione dell’orto e della sua ambientazione. Il libro, grazie al suo formato innovativo, offre la possibilità di una doppia lettura: da un lato si dipana la storia inframezzata dalle illustrazioni, dall’altro lascia spazio a schede didattiche di approfondimento curate dell’Orto botanico di Padova sulla terminologia e sulle tecniche usate nel mondo del giardino. Dedicata a un pubblico internazionale è la versione inglese “The plants with no name”, tradotta da Alice Kilgarriff, che è disponibile in libreria contestualmente a quella italiana. Il libro verrà presentato a Padova nella splendida sede dell’Orto botanico e a Milano in una sede culturale di prestigio.