Questo non è un libro sui tumori. È un libro sulla vita e su tutte le cose fantastiche che si possono fare. E’ il racconto, la storia, l’autobiografia della giornalista Anna Savini. “Ammalarmi di tumore non era nella lista delle mie priorità – si legge nella prefazione – dovevo curarmi, non c’erano alternative. Allora ho deciso che avrei affrontato la chemio come se fosse un lavoro. La facevo e poi pensavo ad altro. Certo, l’obiettivo resta quello di non ammalarsi. Ma trovare le ragioni per cui vale la pena vivere è, senza dubbio, un’ottima cura”.
A chi è dedicato questo libro? Alle donne coraggiose? O alle donne che non lo sono?
Il libro è dedicato a tutti, perché tutti possono ammalarsi e io vorrei che non accadesse a nessuno. Di sicuro, è un manuale verso l’ignoto. A me tutti dicevano: “Non so come fai”. Ma che discorsi sono, se ti capita vai avanti! Ti viene una forza che non sai di avere. La forza delle donne è straordinaria. Non solo in questa malattia. Non solo in questa cura.
Buone ragioni per restare in vita. Un incoraggiamento perché tutti le possano trovare?
Questa parte è dedicata alle imbranate che rimandano tutto come me, ma anche a quelle che invece sanno vivere. Queste ultime di sicuro si sentiranno superstar rispetto a me. Le imbranate spero non facciano come me e si concentrino per fare un sacco di cose belle. Protegge dal rischio di ammalarsi e, nel caso ci si ammalasse, anche solo per una gamba rotta, intanto ci sarebbe una lista di tanti bei ricordi. Quando mi sono ammalata avevo il terrore di morire. Per questo ho iniziato e finito il libro.
E’ una ricetta per affrontare solo la malattia? O anche il domani?
Io adoro i film, ne guardo sei o sette a settimana. Idem le sfilate di moda, gli abiti, le modelle. E poi amo nuotare. Ma il concetto non cambia. Ognuno ha le sue ragioni di vita. Che partono da quelle fondamentali come la famiglia, il lavoro, ma coprono tutta la sfera di interessi, sport, hobbies, auto, moto, viaggi, musica. Per questo adoro quando la gente mi manda una foto con il mio libro al mare, in montagna, ai concerti, in giro per il mondo. Anche questa è una buona ragione per restare in vita. L’affetto e l’ammirazione dei lettori.
La vita è davvero bella?
Ah! Una volta ti avrei detto di no. Che la vita oscilla tra il dolore e la noia. Perché sai, vuoi sempre qualcosa, non sai bene cosa, e quando ce l’hai vuoi qualcos’altro. Adesso ti dico che sì, è magnifica, mi ha fatto fare un giro lungo, molto doloroso, molto tormentato. Ma poi, mi ha messo davanti tutto questo amore. Ed è magnifico. Spero che questo libro serva a migliorare le cure, lo spero davvero. E di sicuro aiuterà chi dovesse trovarsi nella stessa situazione. Perché se ce l’ho fatta io, ce la possono fare tutte. Io voglio che le donne lo sappiano. Cosi non piangeranno tanto come ho fatto io. O non piangeranno per niente, come hanno fatto quasi tutte le altre che erano in coda con me per la chemio e che non hanno avuto bisogno di scrivere un libro per imparare la lezione!